Un giorno accadde…
Accadde un giorno, che un Avvocato prestò assistenza ad un suo cliente,
in una strana riunione che chiameremo, con un nome di fantasia, udienza preliminare, presso un Tribunale per i Giovani, e che per questo quel giovane cliente gli accordò la sua fiducia.
Accadde, del tutto inopinatamente, che quell’Avvocato, per una sua pessima abitudine, acquisita sin dai tempi della pratica, nei giorni precedenti a quella riunione, studiò il fascicolo per esaminare le accuse, i documenti a sostegno, eventuali lacune nelle indagini, insomma, per farla meno noiosa, le solite insane consuetudini che affliggono gli avvocati prima di qualsiasi riunione, e ancora di più, per quelle in cui si deciderà qualcosa.
Accadde che quel minore assistito, fosse stato ammesso ad una cosa che gli permetteva, non navigando in ottime acque, di non pagare il suo Avvocato, una cosa che, rapìti dalla fantasia, chiameremo patrocinio a spese dello Stato.
Accadde anche, alcuni anni prima, che una Procura della Repubblica per i Giovani, un Tribunale per i Giovani, un Ordine degli Avvocati e una Camera Penale, in un giorno imprecisato, che assorti nella nostra dimensione onirica ci piace indicare nel 04.12.2017, sottoscrivessero un “Protocollo di Intesa” che, per comodità dei pochi lettori che mi onoreranno della loro attenzione, indicheremo col numero 1943, e che comportava, così narrano ci fosse scritto, “l’adozione di una tariffazione standard”, indicata espressamente e per singole voci, in quel magico atto condiviso.
Accadde tuttavia che un Giudice, per distrazione o per altro non fu dato sapere, ignorò quel Protocollo sì solenne, omettendo proprio la più importante delle attività delle quali qualsiasi Avvocato debba farsi, doverosamente, carico e, con monolitica pervicacia, continuò a farlo sebbene fosse stato informato della disattenzione.
Accadde così che, nonostante quella violazione privò quell’Avvocato di pochi dobloni, venne in tal guisa però violato un principio fondamentale, quello del rispetto del sinallagma, di un patto, dell’aspettativa di una retribuzione pre-fissata tra parti legittimate a farlo, ed alla quale quell’Avvocato aderì, proprio in virtù di quella cristallizzazione poichè, si narrava, fosse sovente il caso di Giudici che riducessero, anche di molto, quanto un altro documento importante, che indicheremo con un altro nome di fantasia d.m. 55/14, suggeriva di elargire agli Avvocati ammessi a quel rutilante mondo che era il patrocinio a spese dello Stato.
Accadde quindi che la distrazione di quel Giudice, esitata nella integrale omissione della “fase di studio”, mutò quell’attività di lavoro, in un amabile e disimpegnato hobby, ma questo fece ignorando quell’augusto documento che i sottoscrittori chiamarono Protocollo!
Accadde pertanto che anche quel Consiglio dell’ordine firmatario del patto, venne informato del peso politico e giuridico che riscuoteva quella sottoscrizione e, amaro a dirsi, accadde che nulla accadde.